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La pancetta arrotolata si differenzia da quella tesa intanto per la forma. La prima, al taglio ha l’aspetto di un vortice in cui il rosso vivo, il rosato e il bianco si alternano armoniosamente. La seconda, al taglio presenta la stessa alternanza di colori ma in orizzontale.
A ciò si aggiunge una parte della lavorazione, che è dedicata esclusivamente a quella arrotolata.
Entrambe nascono dalla stessa parte del maiale: la pancia. Questa è disossata e sottoposta a salagione con “sale di cava” dai sette ai nove giorni. La concia è identica per entrambe le tipologie di pancetta; si utilizzano infatti, aromi naturali, il pepe nero tellicherry in grani e spezzettato al quale si aggiunge il peperone coltivato in Basilicata per quella dolce, il peperoncino invece per quella piccante.
Mentre la pancetta tesa è pronta per iniziare la stagionatura, quella arrotolata attende d’assumere la caratteristica forma.
L’arrotolatura è un’operazione molto delicata. Essa deve consentire alle parti di fondersi in modo da garantire fette morbide e compatte. Si procede all’insaccatura nel budello naturale, alla legatura a mano, a punzecchiarla per permettere all’aria di fuoriuscire. La pancetta arrotolata sarà quindi trasferita nelle celle per la stagionatura che, a seconda della pezzatura, varia dai 100 ai 120 giorni.
In sostanza, la differenza tra la pancetta tesa e quella arrotolata sta nella forma, nella lavorazione e anche nei tempi di stagionatura. Tutto ciò influisce in modo rilevante sul profumo e sul sapore dei due salumi.
Quella tesa ha una sapidità tenue e delicata e si unisce a un’armoniosa nota aromatica. Quella arrotolata ha un gusto classico, senza tempo. Morbida, saporita con note aromatiche più esuberanti che sono il frutto della permanenza delle carni nel budello naturale e della lunga stagionatura.
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Le Pancette arrotolate
La pancetta arrotolata si differenzia da quella tesa intanto per la forma. La prima, al taglio ha l’aspetto di un vortice in cui il rosso vivo, il rosato e il bianco si alternano armoniosamente. La seconda, al taglio presenta la stessa alternanza di colori ma in orizzontale.
A ciò si aggiunge una parte della lavorazione, che è dedicata esclusivamente a quella arrotolata.
Entrambe nascono dalla stessa parte del maiale: la pancia. Questa è disossata e sottoposta a salagione con “sale di cava” dai sette ai nove giorni. La concia è identica per entrambe le tipologie di pancetta; si utilizzano infatti, aromi naturali, il pepe nero tellicherry in grani e spezzettato al quale si aggiunge il peperone coltivato in Basilicata per quella dolce, il peperoncino invece per quella piccante.
Mentre la pancetta tesa è pronta per iniziare la stagionatura, quella arrotolata attende d’assumere la caratteristica forma.
L’arrotolatura è un’operazione molto delicata. Essa deve consentire alle parti di fondersi in modo da garantire fette morbide e compatte. Si procede all’insaccatura nel budello naturale, alla legatura a mano, a punzecchiarla per permettere all’aria di fuoriuscire. La pancetta arrotolata sarà quindi trasferita nelle celle per la stagionatura che, a seconda della pezzatura, varia dai 100 ai 120 giorni.
In sostanza, la differenza tra la pancetta tesa e quella arrotolata sta nella forma, nella lavorazione e anche nei tempi di stagionatura. Tutto ciò influisce in modo rilevante sul profumo e sul sapore dei due salumi.
Quella tesa ha una sapidità tenue e delicata e si unisce a un’armoniosa nota aromatica. Quella arrotolata ha un gusto classico, senza tempo. Morbida, saporita con note aromatiche più esuberanti che sono il frutto della permanenza delle carni nel budello naturale e della lunga stagionatura.
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